mercoledì 10 marzo 2010

La liberazione della sofferenza; come diventare un Buddha in cinque settimane

Nel 2005 cominciai a conoscere il buddhismo. Ero inizialmente convinto che essere buddisti significava radersi i capelli a zero, vestirsi tutti allo stesso modo, rinunciare ai desideri terreni e isolarsi dal mondo.
Iniziai a conoscere il buddhismo grazie a un mio caro amico, Marco, che dopo innumerevoli tentativi mi convinse a partecipare ad una riunione buddhista.

Ho iniziato a capire che il buddhismo era diverso da quello che pensavo.
Ho imparato che seguendo
l’insegnamento originale del Buddha, era possibile vivere con gioia e amore la propria vita.

Scopo ultimo dell’insegnamento di Siddartha Gautama Sakyamuni detto il
Buddha(l’illuminato) è infatti lo stato di buddhità,: uno stato di felicità assoluta indipendente dalle circostanze esterne.

Chiunque può realizzare questo
stato di buddhità.
Il
Buddha l'ha esposto nel suo insegnamento che è stato riportato nella tradizione, ma in modo complicato.

Nel libro
Come diventare un Buddha in cinque settimane, di Giulio Cesare Giacobbe, e possibile conoscere il metodo psicologico insegnato originalmente dal Buddha.
L’insegnamento del
Buddha ebbe come scopo la liberazione della sofferenza. Ovviamente non si tratta della sofferenza fisica ma della sofferenza psichica.

Cosa produce sofferenza?
Questa è la domanda che si è posto il
Buddha.
La risposta è:
una visione errata della realtà.

Il
Buddha ha proposto una visione della realtà e un comportamento capace di darci serenità, pace, amore, gioia e felicità.
Il libro
Come diventare un Buddha in cinque settimane propone in maniera semplice e chiara il metodo psicologico insegnato originalmente dal Buddha.

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